Tentare di riempire uno scolapasta con un bicchierino da liquore, correndo, correndo con tutta la forza di cui si dispone. Trovare l’energia per misurare le parole, sapendo di dover dare il massimo, ogni secondo, ogni minuto, ogni ora, ogni giorno, sapendo che comunque non basterà, sapendo che comunque gli sforzi saranno matematicamente inutili, ma comunque necessari e obbligatori. Aver comunque perso, ma essere costretti a non perdere di più. Cercare di mantenersi in equilibrio su un filo, la cui fine si perde ben oltre l’orizzonte che si stende davanti ai nostri limitati occhi mortali, mentre il vento soffia raffiche micidiali da ogni lato. Resistere, in certi momenti non si può far altro che chiudere gli occhi, stringere i pugni, e resistere. E sperare.
marina
Maggio 28, 2003 — 1:16 pm
Ti capisco, Biccio, non sai come ti capisco…baci a te e a Betta.
Un abbraccio Marina
betta
Maggio 28, 2003 — 2:00 pm
il misurino del caffé può servire?
max
Maggio 28, 2003 — 3:28 pm
"narrare è resistere", ci dice Guimaraes Rosa. E se diamo per scontato che un post è una sorta di narrazione, allora stai resistendo alla grande.
uomonero
Maggio 28, 2003 — 4:42 pm
eh sì, narrare aiuta parecchio e il blog è resistenza :-))
rillo
Maggio 28, 2003 — 5:24 pm
a volte ho risolto le cose lasciandomi andare, semplicemente senza resistere, assecondando l’onda. Ma non è questo ilcaso di farlo, lo so, lo so.