Qualche giorno fa, nella mailing list di webusabile.it si è discusso su un tema piuttosto serio: l’Usabilità è da considerarsi una disciplina progettuale o valutativa? Ovvero, interviene durante la stesura di un progetto o al termine? Non è problema da poco, in effetti, per un area che è tuttora alla ricerca di una sua identità condivisa (se non precisa). L’insieme degli strumenti di cui gli esperti di Usabilità dispongono (test, questionari, benchmark) di fatto dipingono uno scenario “di sponda”, ovvero riferibili a qualcosa di già esistente. Tuttavia, un minimo di buonsenso ci dice che non è molto logico disegnare un progetto web per poi trovarne tutti i limiti di Usabilità: sarebbe come progettare un’automobile, produrla in serie e poi valutarne l’Usabilità! Uno scenario intermedio (presente in molte web agencies) potrebbe essere la definizione di milestones di progetto, e relativo set di Usability Tests; l’esperienza però ci insegna che il focus group incaricato del test può dare indizi contradditori o comunque non rilevanti se posto di fronte ad un progetto non completo, almeno nella sua veste grafica. E qui secondo me si trova il nodo cruciale. Lungi da me ritenere che il web designer dovrebbe essere un one man band; quei tempi sono passati, e il livello di maturità complessivo del settore consente già di beneficiare dei vantaggi del lavoro in team. Ma è pur vero che ormai chi progetta non può più ignorare le principali leggi di Usabilità e accessibilità che, come in quest’ultimo caso, stanno divenendo addirittura norme ISO (13407 e 9241-11). O almeno, il team di progettisti (perchè no, ognuno con le sue specializzazioni) deve saper lavorare in maniera orizzontale e sincretica. Di qui la conclusione: non è forse possibile che alla progressiva evoluzione dell’approccio “a team” corrisponderà una progressiva perdita di senso dell’Usabilità come disciplina meramente valutativa? Non è plausibile che la maturità della professione dell’Information Architect passi proprio attraverso la fusione con la tradizionale figura dell’esperto di Usabilità? Certo, dagli USA arrivano indicazioni diverse (piuttosto l’Information Architect si spezza in figure ancora più definite), ma sappiamo anche bene che l’iperspecializzazione non è esattamente mai stata la nostra direzione. Insomma, parliamone.