E insomma, sono giornate così. Ma davvero sono bastate tre canzoni a farmi dedicare una homepage ai miei pensieri? No, è evidentemente qualcosa di più intenso, un processo iniziato quando ho alzato lo sguardo incastrato nelle mie profonde impronte. Qualche tempo fa scrivevo alla Pizia:
“…ho passato quasi trent’anni […] alla ricerca dei miei contorni per poi superarli ancora, ogni giorno. Però a un certo punto mi sono reso conto che non avevo più niente, troppa era stata la mia smania di andare “sempre oltre”, superando amicizie, amori, limiti fisici, confini geografici e mentali, divorando centinaia di libri e di film, innamorandomi continuamente della “sconosciuta” salvo poi accorgermi che era solo una donna…e cosa c’era alla fine della strada? Niente. Avevo girato in tondo, in orbita attorno a me stesso…”
Le parole scritte generano un bootstrap, una sorta di ritorno influente (That’s what blogging is all about?) che, insieme alla vecchia musica anni ’80 che sto ascoltando, e allo sguardo finalmente alzato oltre il fronte nuvoloso, è una traccia tra le tracce di cui parlavo.Dove mi porterà tutto questo?