Stemmings è un blog collettivo che raccoglie saggi brevi su design e tecnologia, con un approccio narrativo lineare e slow molto raro di questi tempi. Leggendone i post, ho avuto modo di ritrovarmi in quel clima di web readings più meditato e rarefatto in uso nei primi anni del 2000 (penso ad esempio a The Fray, ma anche a molti blog della prima ora), con una particolare attenzione a grafica e tipografia, lontano dalla frenesia che molti di noi vivono su Facebook e Twitter.
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Com’era prevedibile, le controverse affermazioni del Presidente della Camera Laura Boldrini sulla necessità di una discussione senza tabù sul tema del controllo del web hanno scatenato nei giorni scorsi una “cavalleria pronta alla carica” (cit. Zambardino) che non riepilogherò perchè Fabio Chiusi l’ha già fatto molto bene. Aggiungerei solo l’odierna riflessione di Saviano su Repubblica, che merita la lettura comunque la si pensi.
A prescindere dalle questioni di diritto della rete, su cui altri si sono espressi molto meglio di come potrei far io, provo ad aggiungere qualche riflessione “geospaziale”.
LeggiPrendo spunto dal breve pezzo di oggi di Gaspart, che rilancia un lungo, bellissimo post di Gilgamesh sulla vicenda del Myanmar. Il tema è semplice, quanto antico: le tragedie, specie quelle lontane dall’occidente, vengono lasciate indietro e dimenticate. Ma c’è un elemento forse nuovo in questa storia che nuova non è, su cui forse vale la pena di fare una riflessione in più: oggi abbiamo sia gli strumenti per evitare che ciò accada, sia per constatare che, in effetti, NON accade.
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prova Twitter feed su Jaiku (il caffè stamattina fa squifo)
Anne Zelenka, si prende la briga di rispondere alle critiche di Mat Balez sull’effettivo valore di Twitter, compilando una lista di 8 modi per usarlo professionalmente. Si tratta di una lista assolutamente interessante e non pretestuosa (e poteva starci, siamo uomini di mondo e conosciamo il marketing 2.0), che illustra in modo lineare quanto sia diverso il senso di Twitter da quello di un IM o di qualsiasi altra piattaforma di blog, e forte la sua connotazione di driver fondamentale di quella zona grigia tra il personale e il professionale, che sembra diventare sempre più ampia e sempre più decisiva.
Alla fine, non mi pare di dire una bestialità (o sì?), se dico che se Linkedin fosse un IM, sarebbe Twitter… (oddio, c’ho detto)?
Leggete la Zelenka va, è meglio….. 🙂