Devi guardarti allo specchio e ammettere di aver sbagliato, perchè ancora una volta hai tagliato la vita con l’accetta segnando sulla lavagna le cose buone da una parte e quelle cattive dall’altra, anche se non lo vorresti fare mai. Lo sai, lo fai perchè è più facile, perchè a volte hai bisogno di segnare dei confini netti, perchè altrimenti ogni cosa ha sempre una sua spiegazione, un suo senso, una sua complessità, ed è una fatica enorme camminare in equilibrio sui significati delle cose.
Lassù, sotto una pioggia incessante, c’erano uomini e donne come te, che cercano faticosamente un percorso diverso da quello già scritto, e, nel cercarlo, corrono e barcollano, sorridono e imprecano, combattono e si difendono, amano, o fanno del male a se stessi e agli altri.
Scelgono, e per questo, come te, sbagliano continuamente.
Io, in mezzo a quella intensamente incerta e imperfetta umanità a Riva del Garda, mi sono sentito a casa.
(un saluto, un bacio, un abbraccio e una stretta di mano a nicolamattina, stefigno, suzukimaruti, beggi, pippawilson, squonk, emmebi, mantellini, sofi, zoro, elena e bloggo, lapaoly, mafe e vanz, lalui, saramaternini, camillomiller, massarotto, alessio iacona, alberto d’ottavi, luca conti, auro, elena, carlo brodo, domitilla, stered, kekkoz, sergio maistrello, daniela_elle, vincos, gaspar, zio bonino, Bru, tutte le belle sketchine, federico e marina… e tutti quelli con cui ho scambiato un sorriso sincero.)
Un “bravi!” a gianluca e ilaria.
E un abbraccio speciale a susan. Lei sa perchè.