economia sociale

La bad company del Sulcis e la new company degli startupper

Possono convivere il “paese per startup” e il paese di Sulcis, Ilva, Fiat, Finmeccanica e delle migliaia di operai a rischio lavoro? Ci pensavo oggi, leggendo il post di Luna sull’ISDAY, e sui volti da startupper.

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Le bozze di Agenda Digitale: un paio di dubbi

Ho dato una scorsa veloce al PDF delle bozze del decreto Agenda Digitale Italiana, rilasciato ieri da Techeconomy, la cui lettura approfondita non è ovviamente agevole senza confronto con le leggi che si propone di emendare, e senza essere avvezzi al linguaggio. Non entrando quindi troppo nel merito, e al netto di aspettative clamorose (continuo a pensare che è meglio mezzo passo avanti che sette indietro), mi pare si profili una particolare attenzione alla sburocratizzazione per la realizzazione di opere infrastrutturali, l’introduzione di nuovi (per noi) concetti relativi alla digitalizzazione scolastico/universitaria e sanitaria, e il sostegno a progetti di ricerca di interesse nazionale. Da qui all’attuazione il passo è tutto tranne che breve, ma tant’è: meglio mezzo passo, eccetera.

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3 cose da fare in Italia, di corsa

Se per un attimo lasciamo da parte i messaggi ugualmente massimalisti, ad uso esclusivo dei titoli in corpo 40 dei giornali – “va tutto bene, i mercati non c’entrano con la politica”, “va tutto male, è colpa della casta” e via discorrendo – e se per un attimo spegnamo sia le agiografie minzoliniane, sia le drammatizzazioni sceneggiate e punteggiate dai violini di Daniel Bacalov, nel sommesso brusio del quotidiano dove dieci minuti sono dieci minuti, e 8 ore sono 8 ore (trascorse in fila alla posta, o a controllare i bonifici, o a litigare con un cliente, un capo, o un dipendente), la realtà la vediamo lì, proprio davanti ai nostri occhi. Il pasto nudo, lo chiamava Jack Kerouac suggerendo a William Burroughs il titolo della sua opera maggiore, “un attimo raggelato in cui ognuno vede quello che c’è in cima ad ogni forchetta”.

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Un blog per la Strada Sociale di Monteverde

Il mio amico Alessandro mi segnala il rilancio del blog di Strada Sociale, e accolgo volentieri il suo invito a parlarne un po’.

Via A. Toscani, nel quartiere romano di Monteverde, è la prima strada dell’economia sociale a Roma, che ospita oggi dieci servizi sociali e quattro attività commerciali gestite da imprese sociali che propongono il commercio equo, prodotti biologici, una libreria settoriale, un bar, attività culturali e di informazione e sensibilizzazione su temi sociali, sull’ambiente, sulla cooperazione e la solidarietà internazionale. Le attività commerciali sono sempre orientate all’integrazione lavorativa di soggetti “deboli”, all’affermazione di “prodotti solidali”, alla promozione di iniziative di cooperazione internazionale.

Mediante un lavoro di rivisitazione anche architettonica dei luoghi occupati, tutti i cittadini, anche auto-organizzati, utilizzano oggi spazi originariamente “separati” e destinati esclusivamente alle cosiddette “fasce deboli”.

Tutto questo è Strada Sociale, un progetto al cui centro c’è una intensa attività di coinvolgimento e inclusione che mai come in questo caso si può e si deve definire social, declinata su vari strumenti web 2.0 proprio grazie al lavoro di Alessandro.

Il blog di Strada Sociale.

Geotag: Via A. Toscani