Giro intorno a queste parole da tre giorni, da quando sabato pomeriggio Alessandro se n’è andato, terminando una sofferenza durata quindici lunghissimi anni.
Conoscevo Ale da quasi trent’anni, una vita intera, che non avrebbe senso condensare in poche parole che somiglierebbero a quegli epitaffi formali a cui non avrebbe potuto essere più allergico.
Alessandro doveva la sua forza e il suo coraggio soprattutto alla sua capacità innata di essere concentrato sulle cose e sulle persone che amava, ed è questo l’insegnamento più importante che la sua vicenda umana ha lasciato a me e a tutti coloro che gli erano vicini. E il modo migliore di ricordarlo, per me, sarà tenere a mente ogni giorno questo insegnamento.
Ciao Ale.