Eccomi qua. E’ domenica e sono stanco, stanco di testa, di fisico, di tutto. Stanco di un inverno intenso e pesante, stanco di mesi di battaglia per non rivivere vecchi scenari, di mesi di battaglia con i sogni a respiro lungo e fiato corto (perchè si sa, i sogni e il carpe diem non vanno esattamente a braccetto), del freddo che mi assedia, degli acciacchi che mi spaventano, della burocrazia che mi rallenta, dell’ignoranza che mi irrita. Stanco. Però sono in piedi, e tanto basta. E domani mattina, si chiude il primo importante capitolo di questa guerra, si comincia cioè a “riordinare” le cose. Piano. Con calma. Il mio obiettivo a questo punto è chiaro e lampante: Quando il calendario segnerà l’inizio della primavera (21 Marzo), ed escludendo l’amore che è saldo come la roccia, i restanti 5 montanti primari della mia vita (lavoro, casa, riproduzione, salute, vita sociale) ritorneranno a segnare positivo. Nel frattempo, beh, sono in sala macchine. Con qualche buon picco (per fortuna) e qualche crollo (purtroppo).