E se non rinasco, si diceva in un altro momento della mia vita.Già, e certo con due ore di sonno sulle spalle a causa di 1) – Indigestione di CocaCola mentre dissertavo amabilmente sul sesso degli angeli con la mia cognatina preferita 2) – Assalto terroristico alla dispensa effettuato alle 4 di mattina da una squadra di gatti guidata da Attilio 3) – Giro all’aperto di di Zoe alle 5 di mattina causa mal di stomaco, non è che si riesce ad essere proprio lucidi da capire i contorni di certe tematiche. Fuori fuoco, i contorni. Quanto meno. Ma tant’è. Se non rinasco, beh, ho certamente giocato carte che non tornano, ma dicono che a questo gioco ogni tanto le carte si rimescolano e si redistribuiscono. E’ una questione di cicli storici, sembra. E forse è arrivato il momento.Quant’è che dura questo processo: sei mesi, sette? Ecco le carte: sorpresa, è uscito l’asso di spade, è l’ora di fare il famoso passo doppio. Qualcuno perderà il ritmo e cadrà; vorrà dire che non mi meritava. Tutti gli altri capiranno, e io sarò ancora più forte. Anche (e soprattutto) per loro.