Lo so da sempre, la primavera è inaffidabile. Inutile cercare una coerenza di stati d’animo, e soprattutto è meglio evitare di lasciarsi trascinare dall’umore. Ciò che sono intimamente non ha nulla a che fare con cosa fa di me una giornata nebbiosa. Perchè ci sono dei momenti in cui essere solari nonostante tutto è veramente impossibile, ma questo non fa di noi necessariamente delle persone negative. Questa cosa mi da’ da pensare, però. Da sempre ho un legame profondo con la natura e le sue manifestazioni. Il giorno, la notte, il sole, la luna, la nebbia, la pioggia, influiscono sulla mia mente e sul mio corpo in modo determinante. Quando i cicli stagionali erano più semplici (vent’anni fa, per capirci), anche la mia vita eta più semplice; il mio anno solare era un percorso quasi prevedibile (almeno in termini di sintonia mente-corpo/atmosfera), ed ero più preparato anche a controbilanciare gli effetti del sistema atmosferico sulla mia persona. Ora sono spiazzato, e faccio una gran fatica a mantenere una sintonia. Per capirci, è un po’ come il mal d’auto: di solito guidando si sente di meno, perchè si ha più controllo delle curve, si ha il tempo di predisporsi per la mutazione di traiettoria, si ha il tempo di controbilanciare gli effetti cinetici. Il passeggero è invece inevitabilmente in balia della macchina, e soffre terribilmente.Insomma, la sostanza del discorso è che le cose vanno come vanno, e le vie d’uscita esistono sempre. Se abbiamo la sensazione che non c’è più niente da fare, che siamo finiti in un vicolo cieco, che non esistono soluzioni a portata di mano, proviamo ad aspettare una giornata di sole e approfittiamone per guardarci dall’alto: scopriremo che quando i problemi sono concreti, esiste sempre un modo per affrontarli e risolverli. Altrimenti vuol dire che non esistono.