Primo movimento

La fotografia delle mie ossessioni è distesa su una doppia tabella di Excel, e il fatto che in fondo alla riga ci sono due numeri uguali non vuol dire un granchè. Perchè ci sono delle date, e quelle fanno la differenza fra un sonno tranquillo e le pareti bianche a 2000watt e tra la generosità e la gelosia.

Secondo Movimento

La bellissima colonna sonora di Lost In Translation, funzionerebbe benissimo anche per un Blade Runner del XXI secolo, artificialmente cupa come il decennio che si è appena aperto, che verrà ricordato come il decennio della Storia geneticamente modificata. Suoni analogici, dialoghi in giapponese, un Kevin Shields in gran forma che torna dopo 8 anni di silenzio, e poi lei, Just like honey, inno della mia adolescenza psichedelica, delle scorrazzate londinesi, e dell’assurda storia d’amore tra Massimo e Ilka…

Terzo Movimento

Il cielo grigio, il silenzio di questa solitudine un po’ freddina e un po’ colpevole…

Quarto Movimento

(in prestito da Beckett rigorosamente lowercase, ti devo una birra, Sam)

cosa farei senza questo mondo privo di sembianze indifferentea dove l’essere resiste tranne che nell’istante in cui ciascun istante catapulta nel vuoto l’ignoranza dell’essere vissuto privo di questa onda dove alla fineil corpo sommerso è insieme all’ombra cosa farei senza questo silenzio dove muoiono i mormorii le pitture le frenesie verso il soccorso verso l’amore senza questo cielo che ascende al di sopra della sua polvere-zavorrache farei senza ciò che ho fatto ieri e ciò che ieri l’altro ho fatto sbucando fuori dalla mia luce morta in cerca di un altro che come me s’aggira in un moto a spirale via da ciò che vive in un convulso spazio tra le voci prive di voce che affollano il mio nascondimento

Quinto Movimento

Occorre gettare ponti, perchè le etichette dei nostri barattoli personali iniziano a sanguinare. Fuori i nomi. Devo il mio essere ancora parzialmente presente a me stesso soprattutto e tangibilmente ai seguenti: Leandro, Francesca, Gioacchino, Alessandro (auguri per domani), Marco e Solange, Carlo e Marco, Mario e Massimo.

Grazie, adesso. Ci sono rimaste poche persone che sanno ascoltare.