Ci ho provato. Ho provato a distrarmi, a fare altro, a parlare di altro, ma veramente non c’è niente da fare. Non c’è amico, parente, canale televisivo, giornale, blog, che non parli di New York e dei suoi risvolti. E più si ascolta, più ci si spaventa. “Una lunga guerra”, si diceva ieri sera durante lo speciale di RaiTre. Lunga, non convenzionale, difficile, sanguinosa. E allora si cerca di leggere, capire, razionalizzare, anche prepararsi, se vogliamo. E allora, nel corso delle mie peregrinazioni mediatiche, ho trovato questo articolo scritto da un afgano-americano, che probabilmente è la cosa più chiara ed esaustiva che io abbia letto o ascoltato negli ultimi giorni.Buona domenica (e un grazie a Evan per la segnalazione dell’articolo).