La chiamano sindrome di Mr. Bean, questa incapacità di adattarsi ai cambiamenti di tempo così repentini. L’avevo anticipata qualche post fa, non mi ricordo nemmeno quale (a proposito, ma sarà ora di rimettere l’archivio?). Beh ce l’ho. E questo spiega molte cose.E’ strano, ma quando sembra che non c’è più niente da fare, quando quasi non hai nemmeno la certezza di metterti in tasca lo stipendio, quando tutto sembra perduto, mi subentra una lucida calma che davvero invidio a me stesso. Sì, a parte questo fastidiosissimo dolore retrosternale che a questo punto mi chiedo davvero se sia asma o no (ma mi sa di no), stasera sto davvero bene. Sono rilassato, sereno, concentrato. Endorfine? Può darsi, ma non mi interessa. Ora una sigaretta me la godrei davvero volentieri. Ma non la fumerò.Zoe sta inseguendo una mosca, credevo che soltanto i gatti amassero la caccia agli insetti. Evidentemente mi sbagliavo.Betta si sta lavando i capelli, e io la amo da morire. E saprò riportare la bussola nella giusta direzione, e lo farò per me e per lei, e quest’estate quando guarderemo le stelle cadenti sdraiati sull’erba del nostro terreno, con un filo d’erba in bocca, respireremo piano e rideremo forte. Coraggio.