Volevo approfittare del mio blog per ricordare a me stesso che il mio atteggiamento salvifico nei confronti delle persone che amo non ha quasi mai portato a nulla di buono, (a meno che la richiesta non fosse esplicita), perchè di fatto anch’io non ci ho capito ancora un granchè.
Quindi time-out, ma non senza la terza voce della settimana (è periodo di padri spirituali, checcevoifa’?), la poesia grazie alla quale molti anni fa potei far pace col mondo.
Che farei senza questo mondo senza faccia né domandedove essere non dura che un attimo dove ogni istantesi versa nel vuoto nell’oblio di essere statosenza quest’onda dove alla fine corpo e ombra sprofondano insiemeche farei senza questo silenzio abisso dei bisbigliansimante furioso verso il soccorso verso l’amore senza questo cielo che si innalzasulla polvere delle sue zavorreche farei farei come ieri come oggiguardando dal mio oblò se non sono soloa errare e girare lontano da ogni vitain uno spazio burattinosenza voce tra le vocirinchiuse con meSamuel Beckett
A proposito, qualche tempo fa ho fatto una adattamento di questa poesia per willy-Nilly.
Ombra
Marzo 18, 2004 — 9:30 am
Ma forse anche perche’ non tutto quello che tu reputi un pericolo per gli altri, in effetti lo e’.
Magari a volte si tratta solo di cose che semplicemente tu non approvi o condividi, ma se qualcuno che ami fa qualcosa che tu non approvi o condividi, non vuol dire che stia automaticamente facendo una cacchiata.
betta
Marzo 18, 2004 — 11:16 am
Appunto. E’ quello che intendeva (traduttrice simultanea marito-sorella-marito).
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Ombra
Marzo 18, 2004 — 11:34 am
Miiii, hai anche il correttore automatico integrato??? Ti installo allora… ๐