Dopo ning.com, anche me.com lancia un servizio che consente di creare il proprio social network. Le caratteristiche sono più o meno simili, anche se me.com sembra effettivamente più orientato al cloning di MySpace, come giustamente fa notare Kristen Nicole. Indubbiamente la “coda lunga” può portare al successo un sistema di communities fortemente di nicchia, ma continuo ad avere la sensazione che, con un approccio di questo tipo, difficilmente si potrà garantire lo stesso florido successo di newsgroup, forum e mailing list, che certo richiedevano un minore effort da parte degli utenti.
Ma attenzione, me.com è basato su un engine che si chiama Snapp, che prevede varie tipologie di servizio: da un’offerta free molto basic, fino al poter avviare un proprio social network completamente customizzato e brandizzato, fornito di apposite custom API.
Ecco, mi pare di poter dire che un sistema che preveda una reale interoperabilità con altri sistemi, possa a quel punto giovarsi di quell’energia distribuita (in entrata e in uscita) che può far crescere esponenzialmente una community molto oltre la capacità reale degli utenti che la animano, e può quindi decretarne un successo, anche se solo di nicchia, che non credo sia possibile in sistemi chiusi e autosufficienti.
O no?