Oggi mi interrogavo sulla natura umana, una consuetudine che mi accompagna spesso durante i miei pellegrinaggi bimestrali nelle profonde e fetide viscere del mio io più nascosto. Orbene, argomento della personale elucubrazione odierna era questo: il talento che posseggono alcune persone di attirare gratificazioni e calore umano in modo direttamente proporzionale al cinismo e alla misantropia che dispensano. Io faccio invece parte di un’altro partito: maggiori sono il cinismo e la misantropia che manifesto, maggiore sarà la distanza a cui si terranno le persone che ho intorno (eccetto quelle che non potrebbero evitarmi se non chiedendo il divorzio). E’ sempre stato così, non posso dire che mi ci sono abituato (anzi, semmai il contrario), ma si tratta quanto meno di un atteggiamento che non mi sorprende affatto.
Mi chiedo dunque, a puro titolo accademico: da cosa dipenderà? Nel mio caso (e mi piacerebbe sentire opinioni) credo che dipenda dal fatto che nell’immaginario collettivo delle persone che mi circondano, semplicemente io sono uno che se la cava sempre da solo; sono dotato di discrete risorse d’emergenza, e generalmente le mie crisi passeggere durano poco. Quindi perchè affaticarsi? Perchè imbarcarsi in discorsi senza senso, in costosissime manifestazioni d’affetto o di “sprone”? L’effetto quindi è che finchè tiro la corda, la giostra gira gira gira in un meraviglioso vortice di luci e colori; ma se mollo la corda, la giostra si ferma, le luci si spengono, e il mio piccolo mondo aspetta solo che io mi rimetta all’opera.
Mmmmmm…. ma se fosse proprio questo il problema? Chi lo saprà mai?
Bel rompicapo.
Il Pazzuzzo
Dicembre 21, 2003 — 1:51 pm
chiediti solo (ma per davvero):
in quale misura permetto alle persone di venirmi in soccorso; in quale misura realmente mi concedo (mi "lascio andare") alle critiche, alle osservazioni, ecc. In quale misura le mie "resistenze" sono s-proporzionate agli sforzi delle "persone" nel volermi (semplicemente) comunicare un mondo "altro" che non sia il mio microcosmo di azzioni/afflizioni. La risposta é la "risposta". Baci.
biccio
Dicembre 21, 2003 — 2:25 pm
Vero. Infatti rappresento una discreta sfida per chiunque. La verità però è che la misura del mio "permesso" è inversamente proporzionale all’efficacia dell’intervento. Chi non lo sa infatti lascia subito perdere perchè si trova di fronte un muro (e forse non dovrei biasimare costoro, ci vuole davvero molto affetto per starmi dietro in questi momenti…)