Internet TV

Giornalismo e Betacam da 20Kg

Ho finito da poco di ascoltare, in diretta su Sky, la puntuale ricostruzione cronologica da parte di Berlusconi degli eventi del famigerato giorno di presentazione delle liste. Al di là della ricostruzione vera e propria, puntuale e precisa ma non per questo necessariamente vera, durante le insignificanti domande di alcuni giornalisti, un individuo ha protestato vivamente per ragioni non chiare poichè l’audio ambiente non veniva ripreso dalla telecamera di Sky. Si sono sentiti chiaramente invece gli insulti di Berlusconi che lo trattava come un mentecatto provocatore indegno di avere il microfono e la parola. Non si sa quindi se si trattava di un giornalista a cui non è stata data la parola, o un semplice cittadino indignato che protestava ad alta voce.

Ne è seguita una gazzarra proseguita anche al termine della conferenza stampa, il cui contenuto era assolutamente inintellegibile dalla trasmissione su Sky, poichè l’operatore attestato su cavalletto con la sua Telecamera Betacam da 20Kg si è potuto limitare a riprendere un totale con una selva di teste fra cui La Russa, Verdini, il giornalista accusato di essere un disturbatore, e una serie di telecamere grandi e piccole che riprendevano ciò che potevano per documentare la situazione.

Mentre assistevo a questo nulla trasmesso da Sky, riflettevo sul fatto che le esigenze qualitative di un grande network televisivo non si conciliano con la copertura integrale di uno spazio in cui si svolge un evento (eccetto per le partite di calcio dove le 10/12 telecamere presenti sono in grado di documentare tutto ciò che accade sul campo e fuori), con il risultato che la lettura offerta non coinciderà mai con quanto è davvero accaduto. In questo caso, come in molti altri, non abbiamo avuto risposte a varie domande importanti: chi era l’uomo che protestava? Cosa voleva dire? Quanti giornalisti erano presenti in sala? Ce n’erano altri che avrebbero voluto parlare e non gli è stato consentito?

Ecco, non potendo per ovvie ragioni coprire ogni conferenza stampa, ogni manifestazione, o ogni altro evento con le 10 telecamere utilizzate per le partite di calcio, viene da pensare che una selva di handycam in grado di coprire efficacemente uno spazio, pur non garantendo la qualità coerente con le esigenze di un network, potrebbero raccontare molto più efficacemente un evento dai vari punti di vista necessari per avere un quadro chiaro della situazione.

Sono certo che frammenti audiovideo di quello che è accaduto durante questa conferenza stampa saranno presto disponibili su youtube (di camere di piccolo/medio formato più vicine al luogo della discussione ce n’erano diverse), e non ci vorrà molto a scoprire chi era e cosa voleva quel giornalista infuriato, ma si tratterà per l’appunto di frammenti, che dalla grande massa di persone verranno raccolti in modo ugualmente decontestualizzato, come se appartenessero a eventi diversi.

Altro effetto di informazione (e di giornalismo) produrrebbe invece una testata autorevole che segua gli eventi piccoli e grandi con tre o quattro videomaker rapidi e leggeri, in grado di garantire una copertura “a zona” per fornire al pubblico la lettura completa di ciò che avviene durante un evento, invece che con una pesantissima telecamera fissata su un cavalletto e collegata all’audio istituzionale.

I numeri del Romecamp su Cannocchiale TV

Quando ho avuto l’idea-suicidio di fare 4 dirette contemporanee più tutto il materiale ondemand in quasi simultanea dal Romecamp, mi sono detto da solo che forse si trattava di uno sforzo esagerato e forse anche eccessivo. Ma io sono fatto così, quando mi innamoro di un’idea difficilmente mi fermo. E quando ho visto i numeri, ho capito che l’idea non solo era interessante, ma anche oggettivamente vincente.

Per dirla in breve, nell’arco di 4 giorni abbiamo avuto 3000 visitatori unici, e 70.000 accessi complessivi ai video, naturalmente contando sia le dirette che tutti i singoli video on demand. E credo la chiave sia proprio questa: aver costruito una piccola coda lunga in un contesto già di nicchia, per cui, nei più di 80 clip prodotti in due giorni in un contesto sufficientemente generalista, davvero un notevole numero di persone ha trovato qualcosa di interessante da seguire, sia in diretta che ondemand.

Certo, alcune cose sono andate storte, abbiamo avuto qualche problema di encoding che ci ha costretto a rifare tutti gli interventi dell’aula 2, le inquadrature delle camere nelle singole aule sono spesso discutibili perchè lasciate non presidiate o nelle mani di volontari disponibili (grazie!) ma ovviamente poco preparati, ecc. ecc. Ma il sistema, sperimentato su un contenuto già di nicchia, funziona e interessa, e questo conferma la bontà della strada su cui, spesso in silenzio (ed è un peccato, e dobbiamo rimediare), dolmedia lavora e sperimenta già da tre anni: inventare nuovi format che vadano oltre la mera amplificazione audiovisiva su internet. Un buon lavoro, fatto con passione e tanto sacrificio, da un gruppo coeso, allegro e capace di faticare di brutto e sporcarsi le mani per far funzionare le cose.

Grazie a loro, e grazie a tutti coloro che credono nel nostro lavoro. (la foto su è di Lyonora)

Mutazioni Digitali, live

Oggi pomeriggio alle 18.30 dalla FNAC di Roma andrà in onda su Cannocchiale TV in diretta (e immediatamente dopo ondemand) la prima puntata di Mutazioni Digitali.

Nato come un evento pensato, voluto e organizzato da Marco Traferri e Antonio Pavolini, Mutazioni Digitali è stato trasformato in un format tv coprodotto con Cannocchiale TV. Si tratterà fondamentalmente di un esperimento: cercare di uscire un po’ dalla logica del convegno barboso, e rendere l’evento fruibile in diretta e on demand con attenzione alla qualità senza investimenti colossali. Faremo sicuramente qualche errore, la formula si raffinerà nel tempo, ma l’idea c’è, e con essa anche la giusta passione per realizzarla.

Se ne avete voglia, veniteci a trovare alla FNAC del centro commerciale di Porta di Roma, oppure seguiteci live sul canale Mutazioni Digitali di Cannocchiale TV dalle 18.30.

Are You Dem?

E così, il 14 ottobre parte YouDem, la nuova social tv del PD. Il progetto, che a differenza di democratica.tv non ci vede coinvolti, ma che nasce e può contare sulle giuste risorse e attenzioni sicuramente grazie anche al successo ottenuto dalla sua precedentrice, mira alla partecipazione collaborativa di chiunque sia dotato di una videocamera e di qualche capacità di raccontare in video la società contemporanea. Similmente a Current, il “palinsesto” sarà diviso fra produzione editoriale di redazione e contributi degli utenti, ed avrà una finestra su Sky, canale 813.

Difficile dire se il modello di partecipazione attiva di YouDem avrà successo presso la base del PD. Chiaramente occorrerà stimolare la partecipazione degli utenti dando riferimenti e linee guida, cosa che certamente non mancherà, così come sarà necessario studiare un meccanismo di moderazione non troppo asfittico nè a maglie troppo larghe, per evitare i due rischi di Kabulismo da una parte e di suq qualunquista dal’altra. Sicuramente si tratta di una grande occasione per verificare la effettiva capacità di aggregazione sui contenuti da parte del PD, e l’effettivo valore di quanto può essere prodotto da utenti non professionisti. Io sono convinto (e non da ieri) che le possibilità di far funzionare un progetto di questo tipo ci sono tutte, a condizione che si riesca a trovare un buon equilibrio fra tutti i fattori in campo, non ultimo il problema dei diritti d’autore e delle forme di regolamentazione contrattuale tra utente e PD a cui fa riferimento Massimo.

Un ultima nota: peccato aver letto tante banali stupidaggini sul rapporto fra YouDem e RedTV come della tv di Veltroni contro la tv di D’Alema. La verità è che si tratta di due progetti distinti, e distanti anche come approccio – la prima social/collaborativa e strettamente legata al partito, la seconda più televisiva tradizionale, e autonoma dal PD, come peraltro il direttore Claudio Caprara aveva spiegato molto meglio di me. Forse era possibile studiare forme di prossimità più interessanti fra le due, ma mi sembra improbabile che nel futuro non si palesino contaminazioni e collaborazioni fra le due entità.

Auguri a entrambe 🙂

Diregiovani.tv passa a Silverlight

Da oggi apre ufficialmente la versione beta basata su Silverlight di Diregiovani.tv, la webtv dell’agenzia di stampa DIRE realizzata, lato applicativo e parte di produzione, da DOL e Dolmedia. Per un primo periodo le due versioni coesisteranno, affinchè si possa procedere ad uno swap più morbido, ma in effetti è sufficiente scaricare il plugin di Silverlight perchè tutto funzioni già piuttosto bene. Come sempre sono graditi commenti e segnalazione di problemi!

Update: Punto Informatico segnala che è attiva anche la beta del nuovo sito Microsoft in Silverlight.

Partiamo con Silverlight

Dopo una serie di esperimenti, e grazie all’indefesso lavoro dei nostri DEVs (in particolare l’ottimo Giovanni), finalmente cominciamo a fare sul serio con Silverlight, la nuova piattaforma di Microsoft per lo sviluppo di RIA.

Il primo concreto esempio è la webtv del MEI, il Meeting per le etichette indipendenti che avrà luogo a Faenza dal 23 al 25 Novembre. La webtv ufficiale del MEI nasce come canale di Bufo.TV, un progetto a due mani di DOL e Digital Bees, in forza di una robusta collaborazione nata in occasione dell’edizione 2007 e destinata a riservare interessanti sorprese per il dinamico mondo della musica online.
Attualmente, la webtv del MEI contiene materiali realizzati nel corso dell’edizione 2006, e alcuni videoclip presentati al premio PIVI 2006, ma come dolmedia saremo presenti a Faenza durante questo weekend per una ricca copertura dell’evento .

Silverlight insomma sembra promettere davvero molto bene; non è ancora una tecnologia del tutto matura, ma il plugin funziona bene (a parte qualche bug), gira benissimo su Mac (e presto su Linux grazie al Momo project), ed è scriptabile all’inverosimile consentendo una innovativa integrazione a livello UI grazie allo standard XAML – tutta un’altra storia rispetto alle mille versioni di script necessarie per interagire con gli object.

Ovviamente ogni commento e segnalazione di problemi è ben accetta!

Sondaggio su Joost

Sempre a proposito di Joost, ricevo la segnalazione da Pietro di Voipblog, di un bel sondaggio preparato a quattro mani con Tommaso Tessarolo proprio sulla piattaforma p2p tv in questione.
Io l’ho già compilato, e suggerisco a tutti i passanti di compilarlo proprio per elaborare e comprendere assieme quali possono essere le reali prospettive e quali le eventuali criticità per uno strumento come questo.
Andate e compilate!

Link al sondaggio.

Due parole su Joost (che intasca 45 ml $)

All’alba del lancio in grande stile, e dopo aver siglato accordi con importanti content providers e advertisers (CNN, Sony, CBS, Coca cola, Nike, P&G, General Motors), Joost comunica di aver ricevuto un consistente assegno di 45 milioni di dollari di venture capital da players come Index Ventures e Sequoia. Davvero una bella cifra per un prodotto che potrebbe segnare un importantissimo passo avanti per il futuro della Internet TV (o Net TV come ama chiamarla Tommaso Tessarolo). Sarà interessante capire se il pubblico decreterà il successo di questo curioso mix di social networking e tv p2p. La mia prima esperienza d’uso mi ha lasciato qualche perplessità, che provo a riassumere in poche parole:

  • Joost è chiaramente nato per la tv, si gestisce come si gestirebbe una consolle da videogames o un STB, ma le funzioni di social networking sono a mio parere troppo poco usabili in questo scenario. Il paradigma di interazione non è quindi ancora molto netto.
  • La piattaforma NON è aperta agli UGC, e questa mi sembra francamente un ottima cosa. Tuttavia, è prevista l’apertura a content owners che non siano la CBS e la CNN. Non mi sembra però ancora chiaro (o forse lo è, ma a me è sfuggito) quale sarà il meccanismo di inclusione: criteri qualitativi? ingresso a pagamento? Qui, secondo me, si gioca una partita enorme.
  • L’impossibilità di downloadare i contenuti è certamente un limite strutturale che non farà di Joost la killer platform per la Internet TV. Ci può stare, di tutto abbiamo bisogno tranne che di uno SKY monopolista anche sulla Internet TV. Però un rischio c’è, ed è quello che gli utenti si limitino al casual zapping su Joost, prediligendo sistemi come la Apple TV, o simili.
  • Il riassunto di tutti i punti precedenti è in un punto solo: la relazione fra hardware (STB e consolle) e software segnerà davvero, a mio modestissimo parere, il vero successo di Joost.

Cart06 su YouTube

L’occasione per rimettere le dita sul blog dopo troppo tempo, me la da’ l’essere finalmente riusciti a caricare su YouTube i 16 clip tratti dal documentario Cart06, dedicato alla manifestazione artistica e culturale Cresperimentart, e rilasciato sotto licenza creative commons liberamente scaricabile da archive.org. Sono molto contento di questa operazione, che allunga il respiro di un’esperienza biennale molto esaltante, che cerca (e trova!) faticosamente spazi di espressione e di interesse al di là della settimana stessa di svolgimento dell’evento.
Buona visione!

Vieni al VlogEurope (18 e 19 Novembre, Milano)

Il 18 e 19 Novembre a Milano (luogo da definire) si terrà VlogEurope, una unconventional conference dedicata al videoblogging. La conferenza ruoterà attorno ad una serie di sessioni chiamate Collaboration Vortex, entrambe le giornate di conferenza conterranno tre sessioni (o vortici ) di un’ora e mezza ciascuno. Nel corso dei vortici verrà proposto un tema, e i partecipanti alla conferenza verranno divisi in più gruppi di 4/7 persone che dovranno conversare sul tema proposto. Obiettivo finale della conversazione, e quindi di ogni sessione, sarà la creazione di un artefatto, un video, ma anche un testo, una foto, o qualunque altro oggetto scaturisca dalla conversazione. Organizzatori della conferenza: Deirdré Straughan, Raymond Kristiansen, JoelArt , Andreas Haugstrup, Bruno Pellegrini, e… ahem… io 🙂

Se desideri partecipare al lavoro preparatorio della conferenza, c’è un wiki a disposizione.

Accorri numeroso!