Da due giorni Roma è coperta da una insopportabile cappa grigia umidiccia. Strano, una volta adoravo queste giornate malinconiche. Mi mettevo su i miei dischi dei Cure o dei Joy Division, un bel tè caldo, il mio fido pacchetto di sigarette… tirar giù con la chitarra un paio di pezzi per il gruppo…Ormai riesco a stare veramente bene (fisicamente e psicologicamente) solo durante quello sprazzo reale di primavera sopravvissuto alle guerre batteriologiche e ai cambiamenti climatici. Poi mi sono svegliato con un mal di testa e un mal di pancia… insomma, la serata ideale per un Pizia Party!! “No veramente non mi va, ho anche un mezzo appuntamento al bar con gli altri. Senti, ma che tipo di festa è, non è che alle dieci state tutti a ballare in girotondo, io sto buttato in un angolo, no… ah no: se si balla non vengo. No, no… allora non vengo. Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto cosí, vicino a una finestra di profilo in controluce, voi mi fate: “Michele vieni di là con noi dai…” e io: “andate, andate, vi raggiungo dopo…” Vengo! Ci vediamo là. No, non mi va, non vengo, no. Ciao, arrivederci Nicola”.