Succede che.
E allora il cielo diventa improvvisamente basso, suggerendo l’irragiungibilità di un’altezza necessaria per i propri occhi affamati di luce. Come salire su una giostra e credere di poterla fermarla con la sola volontà. Impossibile almeno quanto correre nel sole godendo di ogni atomo di calore. Mi siedo sulle mie certezze e aspetto il passaggio dell’uragano, respirando ad alta voce finchè niente altro che una gigantesca autostrada vuota a 16 corsie si stagli dinanzi al mio sguardo. L’importante è sapere cosa fare. Bastasse.
Via. Via tutto.